Sulle pagine di Orizzonte Scuola Suor Anna Monia Alfieri torna a parlare di integrazione nei fatti e non solo in principio tra statale e paritario, perché sia possibile una ripartenza del sistema pubblico di istruzione nel prossimo anno scolastico.
A settembre riparte la scuola statale, e quella paritaria?
[…] Le Linee guida parlano di “patti di comunità”: benissimo. Scuola pubblica, statale e paritaria, unita per ricostruire gli Italiani e la loro cultura.
Le 12.000 scuole paritarie hanno spazi, aule pronte, teatri, palestre non solo per i 900 mila allievi che le frequentano ma anche per una buona percentuale dei 7 Mln di studenti delle scuole statali.
Si pensa di stringere patti con tutti, i teatri, i musei, i parchi, di rimettere in pista gli edifici dismessi con cifre enormi a carico dei cittadini, ma lungi dal pensare di porre a frutto il sistema integrato…
Eppure sia il Presidente che la Ministra Azzolina hanno dichiarato di essersi confrontati con tutte le parti sociali comprese le paritarie. […]
[…] La verità è che il Governo non sa se e come può ripartire la scuola statale, perché non gli è chiaro quante delle 12 mila sedi scolastiche paritarie potranno riaprire a settembre, quanti dei 900 mila allievi che attualmente frequentano la scuola paritaria dovranno essere accolti dalla scuola statale e dove collocare 7 Mln di studenti nelle 40 mila sedi scolastiche statali. Lo sapranno, però, i dirigenti scolastici di queste ultime, a cui sarà concessa piena autonomia. Sanno bene, infatti, questi dirigenti, che le scuole statali e le scuole paritarie servono, insieme, al bene dei giovani, della società, della nazione. Tutto qui. […]
[…]Il problema è, però, che nei patti di comunità non si parla di paritarie. Evidentemente queste ultime sono extraterrestri. […] (per leggere l’intero articolo: LINK)