Sul dibattito sugli aiuti alle famiglie e alle Scuole Paritarie che si è svolto in questi giorni circa l’iniziale esclusione delle stesse dal Decreto Rilancio segnaliamo questo articolo di Alessandro Gnocchi de “il Giornale” che, tra le altre cose, dà un quadro della situazione in Europa.


Senza le paritarie finisce la libertà

[…] Tutta Europa, tranne Italia e Grecia, tutela le scuole paritarie, in accordo, tra l’altro, con le delibere dell’Unione europea. [… ] Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia: piena parità tra scuole statali e scuole non statali. Belgio: a carico dello Stato gli stipendi di tutto il personale. Spagna: tutte le spese a carico dello Stato. Portogallo: erogazione dell’equivalente del costo medio di un alunno di scuola statale. Nelle maintained schools inglesi sono a carico dello Stato tutti gli stipendi e le spese di funzionamento, oltre all’85% delle spese di costruzione. In Germania sono a carico dello Stato e delle Regioni (Länder) lo stipendio dei docenti (85%), gli oneri previdenziali (90%), le spese di funzionamento (10%) e la manutenzione degli immobili (100%). In Francia sono possibili quattro accordi alternativi, che vanno dalla integrazione amministrativa al contratto di massima libertà che non prevede alcun contributo. Le nostre paritarie non chiedono neppure un simile trattamento, memori delle infinite, stucchevoli, antidiluviane polemiche sull’articolo 33 della Costituzione: «Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato». Chiedono un aiuto ora, nel momento del Covid, per potere poi offrire un servizio pubblico che non debba essere pagato due volte, nei termini (detrazione, deduzione, voucher) fissati dallo Stato. […] (per leggere l’intero articolo: LINK)

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