Commossi e grati al Signore di averci donato per tanti anni Papa Francesco come pastore, padre, e maestro vogliamo ricordarlo con le parole stesse che lui ci rivolse proprio qui a Bologna in quel memorabile discorso in piazza San Domenico al mondo della scuola e dell’università. Queste parole risuonano a noi, che vogliamo essere “scuola di nuovo umanesimo”, oggi quanto mai ricche di significato. Papa Francesco che ci ha lasciato la mattina del “lunedì dell’angelo”, nell’ottava di Pasqua, il giorno in cui la Chiesa ricorda discepoli che incontrano Gesù risorto, ha toccato il cuore di tutti noi con parole e gesti semplici ed efficaci. Come Gesù incontrando i discepoli di Emmaus ha riscaldato il loro cuore: Anche noi ora vogliamo ascoltare le sue parole perché continuando a riscaldare il nostro cuore, continuiamo a camminare nella speranza e nella gioia.
“Non accontentatevi di piccoli sogni, ma sognate in grande. Voi, giovani, sognate in grande! Sogno anch’io, ma non solo mentre dormo, perché i sogni veri si fanno ad occhi aperti e si portano avanti alla luce del sole. Rinnovo con voi il sogno di «un nuovo umanesimo europeo, cui servono memoria, coraggio, sana e umana utopia»; di un’Europa madre, che «rispetta la vita e offre speranze di vita»; di un’Europa «dove i giovani respirano l’aria pulita dell’onestà, amano la bellezza della cultura e di una vita semplice, non inquinata dagli infiniti bisogni del consumismo; dove sposarsi e avere figli sono una responsabilità e una gioia grande, non un problema dato dalla mancanza di un lavoro sufficientemente stabile». Sogno un’Europa “universitaria e madre” che, memore della sua cultura, infonda speranza ai figli e sia strumento di pace per il mondo”.