Alla scoperta dell’Orienteering: Un’avventura educativa per i ragazzi della prima media
L’Orienteering è uno sport che nasce nei paesi Scandinavi all’inizio del XX secolo e si è diffuso in tutto il mondo come un’attività che unisce abilità fisiche, mentali e di orientamento. Questo sport, praticato anche in Italia dal 1967, si distingue per la sua natura avventurosa e educativa. Il suo obiettivo principale è quello di completare un percorso all’interno di un ambiente naturale o urbano, cercando dei punti di controllo chiamati “lanterne” in base a una mappa dettagliata. Gli atleti devono utilizzare tecniche di orientamento e di punzonatura elettronica per testimoniare il passaggio presso ciascuna lanterna. Ciò richiede non solo resistenza fisica e velocità, ma anche capacità strategiche nel pianificare il percorso più efficiente e veloce. Questa combinazione di abilità rende l’Orienteering una disciplina completa che promuove la sfida personale, la collaborazione e l’esplorazione del territorio circostante.
Il 4 aprile gli studenti della prima media dell’Istituto Sant’Alberto Mango hanno avuto l’opportunità unica di immergersi in questa avventura sportiva e educativa. Guidati dall’esperto Luigi Parmeggiani dell’associazione sportiva Mosaic-o, hanno avuto modo di apprendere i fondamenti dell’Orienteering attraverso una coinvolgente lezione teorica.
Ma l’esperienza non si è fermata alla teoria. I giovani esploratori sono stati accompagnati dal professore Franceschiello e dal professore Guglielmi ai Giardini Margherita dove hanno avuto l’opportunità di mettere in pratica ciò che hanno imparato. Con entusiasmo e determinazione, hanno affrontato le sfide del percorso pratico, imparando ad orientarsi tra le lanterne.
Domenica 7 aprile, uno degli studenti, Nicola Bulat, ha partecipato alla gara di Orienteering dedicata alle scuole, nell’ambito della gara di Orienteering promozionale e agonistica, organizzata dalla Polisportiva Circolo Dozza, valida come II ° prova trofeo ER, XXXIII° Trofeo Centro storico Bologna, XI° memorial Libero Merighi fase regionale Trofeo Coni. Il punto di partenza, il cortile Guido Fanti all’interno di Palazzo d’Accursio a Bologna, vicino a Piazza Maggiore, ha fornito un contesto storico e suggestivo per questa competizione coinvolgente.
Durante la gara, per le vie del centro storico, Nicola e gli altri partecipanti hanno affrontato un percorso intricato che si è snodato tra le vie antiche della città. All’inizio della competizione, hanno ricevuto una mappa muta con indicati i vari punti dove si trovavano le lanterne, punti cruciali lungo il percorso. La sfida iniziale è stata orientare la mappa e capire il percorso migliore da seguire per raggiungere ogni lanterna, punzonarla e procedere verso la successiva. L’obiettivo finale era il raggiungimento della “lanterna cento” e il completamento del percorso fino al traguardo.
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Al termine della gara, al momento dello scarico dei dati dal dispositivo, Nicola ha avuto la possibilità di consultare la stampa con le tappe effettuate e i relativi tempi intercorsi tra una tappa e l’altra. Questa analisi post-gara è fondamentale per gli atleti, poiché permette loro di valutare le proprie performance, individuare punti di forza e aree di miglioramento, e pianificare strategie più efficaci per le future competizioni di Orienteering.
In conclusione, l’Orienteering ha dimostrato di essere molto più di uno sport: è un’esperienza educativa e avventurosa che aiuta i giovani a crescere, imparare e divertirsi mentre esplorano il mondo che li circonda. Ha stimolato la loro curiosità, incoraggiandoli a esplorare nuove sfide e a scoprire il piacere di superare i propri limiti, come ha fatto Nicola Bulat con passione e impegno.