La Prima Liceo al Museo Civico Archeologico di Bologna
Alla fine del capitolo del manuale dedicato al mondo greco, i ragazzi della prima liceo del nostro istituto, accompagnati dalla professoressa Marcella Giulia Pavoni, docente di Geostoria, Italiano e Latino, in visita al Museo Civico Archeologico di Bologna, sono stati protagonisti di un’esperienza che ha saputo unire il fascino dell’antichità con un approccio didattico innovativo e coinvolgente.
Fin dalle prime sale, la visita ha preso una direzione inaspettata rispetto alla classica uscita scolastica scandita da elenchi di date e descrizioni mnemoniche. Ogni tappa del percorso museale è diventata un’occasione di dialogo, confronto e interpretazione. Non si è trattato solo di “guardare” reperti antichi, ma di leggerli e comprenderli alla luce delle conoscenze acquisite in classe, costruendo così un ponte tra la teoria e l’esperienza concreta.
Il percorso è iniziato nella suggestiva gipsoteca; luogo in cui le copie in gesso di celebri statue greche e romane hanno offerto lo spunto per riflettere su vari concetti. I ragazzi si sono espressi attraverso domande stimolanti e osservazioni puntuali e la professoressa li ha guidati verso una comprensione più profonda delle forme classiche, mettendole in relazione con il contesto storico-culturale in cui nacquero.
Il viaggio è proseguito con l’esplorazione, in particolare, della pittura vascolare, dove i dettagli dei crateri e delle coppe decorate hanno aperto finestre sulla vita quotidiana, i miti e i valori delle civiltà antiche.
Parte integrante dell’uscita è stato anche l’incontro con la civiltà etrusca, che è stata mediatrice della cultura greca anche nell’antica Felsina (Bologna etrusca). Grazie ai reperti greci importati in Etruria, gli studenti hanno potuto mettere alla prova le proprie conoscenze e sviluppare una lettura del materiale archeologico: non un semplice sguardo al passato, ma un’analisi consapevole di come la storia si intrecci con la cultura, la lingua e l’identità dei popoli.
La visita si è rivelata un momento prezioso di crescita intellettuale e personale. I ragazzi sono stati condotti in un percorso che li ha visti protagonisti attivi, capaci di interrogarsi e costruire significati, senza mai perdere il filo conduttore con quanto studiato tra i banchi. Un modo diverso di “fare scuola”, fuori dall’aula ma dentro la storia.